lunedì 23 dicembre 2013

NOSTALGIOMETRO '00/3

L'11 settembre ed i suoi innumerevoli complotti

Avvertenza: Nostalgiometro ’00 può contenere acne, masturbazione, canne, Offspring, uso improprio di lamette da barba, abuso di alcolici, gel effetto bagnato, sesso, Giorgia di TRL e tutto ciò che l’adolescente degli anni 2000 ha subito (nel bene e nel male).

Cari ragazzi anni '10, cari giovani d'oggi (suona ancora un po' strano dirlo, ma presto sarò uno splendido ventisettenne  cui le teenager dànno del lei sull'autobus, accidenti a voi e alla vostra progenie), questo mese voglio raccontarvi del momento in cui la nostra adolescenza impattò per la prima volta con la realtà. Scoprimmo che la realtà quando arriva fa il rumore di due jet che si schiantano a velocità supersonica contro dei grattacieli. Niente male come metafora, eh?

Tutti noi adolescenti '00 abbiamo ben chiaro nella mente il ricordo di cosa stavamo facendo quel pomeriggio di settembre che ci strappò dal solipsismo delle nostre crisi ormonali. Io personalmente stavo giocando con la Playstation: metto via il joystick (che a quell'epoca era un'espressione con un numero notevole di doppi sensi) e comincio a fare zapping. Vedo le stesse immagini riprese da tutte le tv e penso: "Cazzo, questo film lo fanno da tutte le parti". Non era un film, bensì l'attentato orchestrato dalla Cia per fare la guerra contro quelli col petrolio. Anzi no, era l'attacco organizzato dal Mossad, il servizio segreto israeliano, che aveva segretamente deciso di festeggiare Hanukah con i fuochi d'artificio, anticipando la festività di un paio di mesi. Anzi no, erano stati gli alieni, che sfuggiti dall'Area 51 volevano vendicarsi degli americani che li avevano rinchiusi e torturati per decenni negli scantinati privi di aria condizionata di una base militare nel Nevada. Prova ne sarebbe un fotogramma tratto da un video di Youtube dalla risoluzione di 16 pixel in tutto, nel quale si vede chiaramente un disco volante. Anzi no, è stata una montatura delle televisioni di tutto il mondo, le quali, sincronizzati i rispettivi segnali hanno mandato in onda la videocassetta (vhs) degli attentati, grazie al genio creativo degli animatori di Toy Story. Infatti se guardate bene bene, poco prima del collasso della Torre Nord si vede per un millesimo di secondo il logo della Pixar e Woody il cowboy che dice: "Ho un serpente nello stivale"...

Kang e Kodos, i veri responsabili dell'attentato alle Torri Gemelle secondo  alcuni informatissimi scopritori di segreti.
Non sto qua a farvela lunga (noi dicevamo "a smenarla") sul fatto che l'attentato alle Torri Gemelle sia stato per la nostra generazione '00 il primissimo incontro con la Storia con la "esse" maiuscola. Non vi racconterò dell'atmosfera di panico indicibile che ci prese tutti dopo quell'evento.
Voglio solo raccontare a voi posteri che uno dei momenti fondamentali nella crescita di noi adolescenti doppio zero (come la farina) è l'aver sostenuto la famosa e tragicomica discussione con i sostenitori delle teorie alternative sull'11 settembre. Tutti noi ci siamo passati almeno una volta e ne portiamo ancora le ferite. Dibattiti basati su improbabili complotti orditi da forze terrestri e non, che nemmeno nella fantasia più scatenata di Tom Clancy ibridato con il marziano dei Looney Tunes potevano aver luogo.
Insomma,  qui il Nostalgiometro ’00 ci indica come in una scala da zero a “Giorgia Surina” (dove zero sta per zero e “Giorgia Surina” sta per “puro distillato ’00″), il complottismo sull'11 settembre si piazza su un poco meno che discreto 6,5, in quanto questo fenomeno perdura ancora oggi, ovvero a livello "Robbie Williams grasso".


F.P.
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Fabio Peterlongo, “giornali$ta”, nasce pochi mesi dopo l’incidente di Černobyl, nell’anno della prima apparizione dei “Simpson” e del mandato di cattura spiccato verso Marcinkus. Questo turbine di eventi lo lascia frastornato e con un immaginario sibaritico (qualunque cosa significhi). Scrive per la rivista “Così e Cosà” (da lui diretta, pensate, ragazze) e conduce un programma radiofonico sull’emittente Radio Genius, dal quale parla di cinema, musica e vita vissuta come se ne sapesse qualcosa.