venerdì 26 aprile 2013

Elogio del ciarpame (letterario)



Sono un esploratore metodico e compulsivo delle librerie dei supermercati.
Non solamente perché vi si trovano delle offerte convenienti su titoli di una certa decenza. (Non spendo comunque molto denaro in libri, sono un sostenitore dell’uso delle biblioteche pubbliche. Ve le ricordate? Bei tempi quelli in cui la gente prendeva rispettosamente in prestito i prodotti culturali, magari vergognandosi un po’ se li riconsegnava in ritardo, invece che derubare artisti ed autori attraverso la pirateria.)
Sono un esploratore attento delle suddette librerie perché in esse si trova l’autentico, inestimabile, ciarpame letterario. Opere improbabili, scritte in maniera approssimativa, che scalano le classifiche di vendita proprio perché sono esposte nelle librerie dei supermercati. E sono esposte nelle librerie dei supermercati perché hanno scalato le classifiche. Paradossi del capitalismo.
(Non so cosa valga di più oggi per creare un best-seller, se andare tre minuti da Fazio o se avere il proprio libro esposto in uno scaffale vicino agli spazzolini da denti. Forse gli spazzolini da denti fanno domande più brillanti.)
Bene, io sono un feroce appassionato di tale ciarpame letterario. Quelle storie già sentite mille volte, quei colpi di scena talmente scontati e prevedibili che ci potresti costruire attorno un giro di scommesse abbastanza redditizio.
Il piacere sublime sopraggiunge infatti quando, dopo aver capito fin dalle prime righe come va a finire una particolare sequenza, quella poi… va a finire in quell’esatto modo. Oh sì, ancora, ti prego.
E ti dici: bene, questo libro ha venduto 21 milioni di copie. Presto diventerà un film da 500 milioni di dollari di incasso.
Amo il ciarpame letterario, perché non ti giudica, non pretende che tu abbia voglia di risolvere complessi rebus linguistici o narrativi. Vuole solo intrattenerti con le sue avventure esotiche o romantiche, con i suoi intrighi da quattro soldi.
Amo il ciarpame letterario, perché è profondamente diverso dai libri spazzatura (scritti in genere da calciatori, ex calciatori, ex ragazze di calciatori, ex procuratori di calciatori). Per scrivere un romanzo d’azione, una storia d’amore, un giallo o un thriller popolare, ci vuole un tanto di arte. Ci vuole il talento dell’artigiano, del canta-storie, dell’intrattenitore. Serve la capacità di avvincere il lettore, di catturarlo e di tenerlo incollato alle tue pagine, nonostante la scarsa originalità della trama. Io voglio essere rapito dalla lettura di un romanzo. Voglio che le pagine volino, che quel libro finisca in fretta e che ne esca il seguito prestissimo.
Per questo voglio gratificare i miei lettori con una recensione mensile sui più grandi capolavori del ciarpame letterario: inizierò con una delle opere più fulgide di uno dei grandi maestri della letteratura da supermercato (e da autogrill!), in particolare del genere della fiction d’azione.  No, non Tom Clancy. (Infarcisce i suoi romanzi di troppi dettagli tecnici, che noia!)
Sto parlando dell’unico, inimitabile, insuperabile, Clive “Non me lo sarei mai aspettato” Cussler.

F.P.
Suggerimento musicale: Paperback Writer, The Beatles, 1966 (canzone non contenuta in alcun album ufficiale).

____________
Fabio Peterlongo, “giornali$ta”, nasce pochi mesi dopo l’incidente di Černobyl, nell’anno della prima apparizione dei “Simpson” e del mandato di cattura spiccato verso Marcinkus. Questo turbine di eventi lo lascia frastornato e con un immaginario sibaritico (qualunque cosa significhi). Scrive per la rivista “Così e Cosà” (da lui diretta, pensate, ragazze) e conduce un programma radiofonico sull’emittente Radio Genius, dal quale parla di cinema, musica e vita vissuta come se ne sapesse qualcosa.

giovedì 25 aprile 2013

25 aprile

Cos’è la resistenza.
In fisica indica “il massimo sforzo che un materiale è in grado di sopportare prima che sopraggiunga la rottura”.
La differenza tra l’Italia di oggi e quella di settant’anni fa è che la nostra soglia di resistenza è molto più alta. Intendo sotto il profilo puramente della dinamica delle forze. Siamo stati compressi, tratti, flessi, tagliati, torti. Picchiati, torturati, uccisi. Eppure siamo ancora qua. Non so a quali altre sollecitazioni meccaniche possa essere ancora sottoposta la fibra degli italiani.
Nel giorno in cui si ricorda e si celebra la Resistenza partigiana, vorrei proporre ai miei concittadini di resistere meno. Vorrei che si scatenassero le energie accumulate in decenni di soprusi e di oltraggi.
Vorrei dire basta con l’elasticità, vorrei che il punto di rottura si rivelasse.
Oggi è il 25 aprile. Smettiamo di resistere. Così potremmo essere partigiani. Potremmo essere eroi. Anche se per un giorno soltanto.
F.P.
Suggerimenti musicali:
Heroes, David Bowie, 1977 (album: Heroes);
Fischia il vento, canto partigiano, 1943.
____________
Fabio Peterlongo, “giornali$ta”, nasce pochi mesi dopo l’incidente di Černobyl, nell’anno della prima apparizione dei “Simpson” e del mandato di cattura spiccato verso Marcinkus. Questo turbine di eventi lo lascia frastornato e con un immaginario sibaritico (qualunque cosa significhi). Scrive per la rivista “Così e Cosà” (da lui diretta, pensate, ragazze) e conduce un programma radiofonico sull’emittente Radio Genius, dal quale parla di cinema, musica e vita vissuta come se ne sapesse qualcosa.

martedì 23 aprile 2013

Promesse


Cara Penna Stilo,
promesse ne ho fatte tante nella vita e ho sempre cercato di mantenere tutte quelle che era umanamente possibile. In amore sono sempre stato fedele ed in amicizia un amico più o meno decente. Ora però so, con un ottimo grado di certezza, che ho una debolezza: non riesco ad essere fedele ad un blog. Lo trascuro, lo dimentico, mi stufo del suo nome, flirto con un'altra url, dopo poco tempo mi sembra persino ridicolo tenerne uno. Lo so che starai pensando: con me non andrà così, io ti cambierò, Fabio. Io sono quella giusta per te, sospiri speranzosa. (Sì, perché sei una blogga, non lo sapevi?) Non lo so, cara Penna Stilo. Non amare mai, non legarti mai, mi ha insegnato la vita. E se poi sei tu a lasciarmi? Se il primo hacker che passa di qui mi ruba la password e ti usa per pubblicizzare il viagra spammando in cirillico? Non so se sono pronto, Penna Stilo, per questa promessa. Proverò a provarci.
Con simpatia,
F.P.
Suggerimento musicale: Promises, The Cranberries, 1999 (album: Bury the hatchet).
____________
Fabio Peterlongo, "giornali$ta", nasce pochi mesi dopo l'incidente di Černobyl, nell'anno della prima apparizione dei "Simpson" e del mandato di cattura spiccato verso Marcinkus. Questo turbine di eventi lo lascia frastornato e con un immaginario sibaritico (qualunque cosa significhi). Scrive per la rivista "Così e Cosà" (da lui diretta, pensate, ragazze) e conduce un programma radiofonico sull'emittente Radio Genius, dal quale parla di cinema, musica e vita vissuta come se ne sapesse qualcosa.