Prosegue la classifica dei dieci film più
esilaranti. Come ho già precisato, questi non sono i film comici,
umoristici o satirici migliori, quelli li elencherò in una
classifica di prossima redazione. Questi sono solamente i film che mi
fanno ridere come un idiota finché qualcuno non mi picchia forte in
testa con uno sfollagente. Per le due posizioni già elencate potete
cliccare qui.
8. “L’alba dei morti dementi“. Che cosa è
questo film… Semplicemente fantastico. Grande sceneggiatura, grande
regia, grande ritmo, splendide le battute, straordinarie le
ambientazioni (la metropoli britannica ha sempre il suo perché), ottimi
gli attori. È il tipo di film che ti verrebbe voglia di rigirare insieme
agli amici. Se ha un limite, un piccolo, infinitesimale difetto, è che
non si distacca dalla mera parodia dei film di zombie. Io non sono un
acceso fan del genere zombie-movie, fatta eccezione per la versione che ne ha dato Danny Boyle (“28 giorni dopo“),
che adoro e mi terrorizza. Questo però è il mio punto di vista e non
compromette in alcun modo la forza di un film che so essere già
diventato di culto. Le scene esilaranti sono tante, ma a memoria quella
che più mi è rimasta impressa (a parte il finale, che chiaramente non
svelo) è la sequenza in cui il protagonista Shaun, appena svegliatosi ed
uscito di casa assonnato e sovrappensiero, non si rende conto in un
primo momento dei cambiamenti accorsi nei suoi vicini, i quali si sono
tramutati nottetempo in zombie. Pellicola deliziosa, da non perdere.
7. “Il mostro. Di Roberto Benigni, è stato a lungo in ballottaggio con “Il piccolo diavolo” e ovviamente “Johnny Stecchino“.
Ho voluto premiare il coraggio dei toni e del tema. Non è affatto
facile mettere in commedia l’argomento delicato dell’abuso sessuale e
degli omicidi seriali, senza per altro banalizzarlo mai, anzi offrendo
un’interessante lettura della psiche dei personaggi, attraverso una
trama fitta che si poggia su un’eccezionale opera di sceneggiatura. Fino
al colpo di scena finale, che è uno dei più inaspettati che io ricordi.
Nicoletta Braschi interpreta la poliziotta e lo fa con grande eleganza,
sebbene il suo personaggio debba necessariamente accendere gli istinti
più “bassi ed animali” (poveri animali, cos’hanno fatto di male?) del
presunto mostro. Il film si basa molto su di lei e io credo abbia fatto
davvero un gran lavoro. Un posto speciale nel mio cuore è riservato ad
una delle scene più divertenti dell’intero cinema italiano:
sovrastimolato dall’arrapante poliziotta, Loris (Benigni) si fa
consigliare da un amico perché non sa più come resistere al “richiamo
della carne”. Il suggerimento dell’amico è quello di “pensare ai
risultati della borsa”, per distrarre la mente da tutto ciò che vede (e
vede tutto). Il buon Loris sperimenta questo escamotage con risultati… indimenticabili.
Alla prossima con altre due posizioni!
F.P.
Suggerimento musicale: il tema d’apertura de “Il mostro“, composto da Evan Lurie, 1994.
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Fabio Peterlongo, “giornali$ta”, nasce
pochi mesi dopo l’incidente di Černobyl, nell’anno della prima
apparizione dei “Simpson” e del mandato di cattura spiccato verso
Marcinkus. Questo turbine di eventi lo lascia frastornato e con un
immaginario sibaritico (qualunque cosa significhi). Scrive per la
rivista “Così e Cosà” (da lui diretta, pensate, ragazze) e conduce un programma radiofonico sull’emittente Radio Genius, dal quale parla di cinema, musica e vita vissuta come se ne sapesse qualcosa.
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