Anarchia e sentimenti. Credo che un
gesto molto anarchico sia la risata. Ridere è uno delle più grandi
affermazioni della propria individualità. Erompere in una risata è
essenzialmente un sommo atto di libertà. In una duplice maniera: la
risata libera, in quanto scioglie le tensioni, ripristina un equilibrio,
scatena endorfine; ma la risata è anche sovversione, irrisione, rottura
dei tabù. La comicità è dunque una forma d’espressione
contemporaneamente conservatrice (conferma lo status quo, dà un senso di
sopportabilità alle cose per come sono) e rivoluzionaria (smaschera le
ipocrisie, distrugge il pensiero lineare ed il conformismo della
logica). La comicità introduce un elemento di caos, di novità e mostra
come segni, significati e sistemi siano illusori, benché fondati su
regole che hanno un loro grado di realtà (proprio perché si possono
rompere).
Questo lungo pippone serviva ad
introdurre (e a far prendere minimamente sul serio) la classifica dei
dieci film-commedia che trovo più divertenti in assoluto. Attenzione,
solo alcuni dei film che andrò ad elencare
sono film comici ed umoristici che trovo sublimi, persino struggenti nel
loro essere opere d’ingegno infinito. Quei film saranno oggetto di
un’altra classifica che vi proporrò a stretto giro. Invece, attraverso
la classifica che inizia con questo articolo, voglio soprattutto
raccontare a tutti voi quali sono i film che mi fanno scompisciare e che
non mi stancherò mai (anche se, mai dire mai) di guardare e che perciò
consiglio molto volentieri.
Ecco a voi, dunque, le ultime due posizioni nella mia TOP TEN dei film più ESILARANTI di sempre.
10. “American Pie“.
In questa scelta è abbastanza rilevante il fattore “nostalgia”. I primi
tre capitoli della serie uscirono durante i miei primi anni al liceo.
Sono cresciuto con la saga originale di “American Pie” e mi
sono riconosciuto per anni in quelle frustrazioni, in quei desideri, in
quelle dinamiche e, per quanto portate all’estremo in virtù dei
meccanismi comici, li ho trovati pericolosamente aderenti alla realtà di
molti adolescenti. Ciò non è bello, lo so. Però è passato. E poi è
dannatamente divertente. Tutti abbiamo conosciuto uno “Stifmeister“, tutti ci siamo sentiti dei “Jim Levenstein” almeno una volta, tutti abbiamo tentato timidi e goffi approcci sessuali nei confronti della “Nadia”
(la studentessa cecoslovacca) di turno, aspettando la notte magica del
“gran ballo della scuola”. E poi in questo film c’è un fattore
essenziale che ne rende doveroso l’inserimento tra i dieci film più
divertenti. Questo fattore risponde a sole tre parole: “Mamma di Stifler“…
9. “Così è la vita“. È stato molto arduo scegliere solo uno dei film di Aldo, Giovanni e Giacomo. “Tre uomini e una gamba” è senza dubbio più comico, “Chiedimi se sono felice” è più solido, “La leggenda di Al, John e Jack” è girato benissimo. Però “Così è la vita”
coniuga al meglio le caratteristiche migliori degli altri film. Le
personalità dei personaggi interpretati dai tre attori si intrecciano
alla perfezione, come in “Chiedimi se sono felice“; ci sono scene comiche di grande forza e dal sapore cabarettistico, come in “Tre uomini e un gamba” (“Ogni mattina in Africa quando sorge il sole, una gazzella… muore“); ha una velocità e delle atmosfere pulp rare nel cinema italiano, come ne “La leggenda di Al, John e Jack” (“Gli ho spappolato la faccia, gli ho spappolato!“). Per non parlare della colonna sonora dei Negrita, che danno al film l’atmosfera rockettara che merita.
A presto, con altre posizioni!
F.P.
Suggerimento musicale: Vertigo, American Hi-fi (American Pie 2 Soundtrack, 2001).
(Ps, tutta quella colonna sonora “spacca i culi“, quindi “andate scialli“. Gergo anni 2000… )
(Ps, tutta quella colonna sonora “spacca i culi“, quindi “andate scialli“. Gergo anni 2000… )
Lettura consigliata: l’intervista che ho fatto ad Aldo, Giovanni e Giacomo per il numero di dicembre 2012 di “Così e Cosà“.
____________Fabio Peterlongo, “giornali$ta”, nasce pochi mesi dopo l’incidente di Černobyl, nell’anno della prima apparizione dei “Simpson” e del mandato di cattura spiccato verso Marcinkus. Questo turbine di eventi lo lascia frastornato e con un immaginario sibaritico (qualunque cosa significhi). Scrive per la rivista “Così e Cosà” (da lui diretta, pensate, ragazze) e conduce un programma radiofonico sull’emittente Radio Genius, dal quale parla di cinema, musica e vita vissuta come se ne sapesse qualcosa.
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