giovedì 9 maggio 2013

Nostalgiometro '00 /1

Avvertenza: Nostalgiometro ’00 può contenere acne, masturbazione, canne, Offspring, uso improprio di lamette da barba, abuso di alcolici, gel effetto bagnato, sesso, Giorgia di TRL e tutto quanto di meglio e di peggio l’adolescente degli anni 2000 ha subito.

Sono arrivato in quella fase della vita in cui, conclusi bene o male gli studi, iniziando bene o male a lavorare, ci si guarda indietro e si viene presi dalla nostalgia dei tempi epici. Per me questi tempi epici si collocano approssimativamente tra il 2001 e il 2009. Prima del 2001 non succedeva niente tranne Bim Bum Bam, dopo il 2009 ho iniziato ad annoiarmi. Vorrei quindi inagurare questo spazio, Nostalgiometro ’00, che vuole andare a titillare la vena nostalgica di noi diciasettenni del 2004. Video musicali, sigle tv, e quanto altro ha reso gli anni 2000 il decennio che ci porteremo dentro e a cui ci riferiremo tra dieci anni quando diremo: «Eh, ai nostri tempi…». Aspetta un momento, lo sto già facendo! Sono già passato al lato oscuro della nostalgia!



“Burn baby burn” degli Ash. Dovete sapere, cari ragazzi che siete giuovini in questi tristi e socialnetworkizzati anni ’10, che ai nostri tempi c’era questa cosa chiamata “televisione”. Funzionava più o meno come il computer, bastava accenderla e tu eri “online”, per così dire. Potevi vedere i video musicali su una specie di sito web che veniva chiamato “MTV”, ma non era un sito web. All’epoca si chiamavano “canali televisivi”. Non potevi vedere tutti i video che volevi quando volevi (per quello c’era “Music Box”, ma chi se l’è mai filato, mandavi un sms e loro trasmettevano il video che richiedevi… se, col cazzo). C’era infatti una oscura equipe di stregoni dell’etere che decideva cosa i ragazzi ’00 avrebbero visto. Lo so, che squallore, mica come oggi che “Gangnam style” è diventato popolare grazie ad una specie di democratica follia collettiva. Nel 2001 andava forte il video degli Ash, Burn Baby Burn, che rappresentò il primo incontro ravvicinato di molti di noi con la biancheria intima femminile. In questo video c’era proprio tutto quello che un quattordicenne potesse desiderare allora: musica rock (ma noi non sapevamo che si chiamava così, o lo sapevamo appena), cheerleaders con le mutande in bella vista e… pallacanestro! L’effetto fu dirompente, potevamo vedere questo video ben… due o… tre volte al giorno. L’incognita stava nel fatto se Viva o Tmc2 lo trasmettevano a loro volta. Il video che avete potuto gustare ha rappresentato una tappa dello sviluppo cognitivo di molti di noi, adolescenti ’00. Qui il Nostalgiometro ’00 ci indica come da una scala da zero a “Giorgia Surina” (dove zero sta per zero e “Giorgia Surina” sta per “puro distillato ’00″), il video degli Ash si piazza su un più che discreto 7,5, ovvero a livello “Top of the pops”.

F.P.
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Fabio Peterlongo, “giornali$ta”, nasce pochi mesi dopo l’incidente di Černobyl, nell’anno della prima apparizione dei “Simpson” e del mandato di cattura spiccato verso Marcinkus. Questo turbine di eventi lo lascia frastornato e con un immaginario sibaritico (qualunque cosa significhi). Scrive per la rivista “Così e Cosà” (da lui diretta, pensate, ragazze) e conduce un programma radiofonico sull’emittente Radio Genius, dal quale parla di cinema, musica e vita vissuta come se ne sapesse qualcosa.

CLASSIFICA: i film più esilaranti /4

Prosegue la scalata alla vetta dell’esilaranza con la TOP TEN dei film più divertenti, secondo l’insindacabile parere del sottoscritto, perché sono dottore in Filosofia e ho perciò un’opinione su tutto.
Due, dico, due posizioni che ci portano a ridosso del podio.
Ecco a voi, qualche pensiero sui film che occupano la quinta e la quarta posizione nella lista. Per ripescare le pellicole già citate, si riclicchino gli articoli immediatamente precedenti.
5. Fantozzi subisce ancora. Il primo film diretto interamente da Neri Parenti nella saga di “Fantozzi“, per me è anche il più esilarante della serie. Lo so cosa state pensando, sento già che digitate commenti indignati sulla vostra tastiera, commenti pieni di riprovazione. Calma! Sono perfettamente d’accordo con voi, miei sboccati lettori. I primi due capitoli della saga fantozziana sono prodotti artistici sopraffini, mai eguagliati nella storia del cinema italiano e, credo, tra le migliori espressioni della satira cinematografica di sempre. Purtroppo, il posto di quei due film (“Fantozzi” e “Il secondo tragico Fantozzi“) non è in questa classifica. Questa è la classifica dei film che mi fanno più ridere e basta. E nell’opera che stiamo commentando c’è una presenza che mischia totalmente le carte. Questa presenza risponde al nome di… “Loris Batacchi”. La sequenza di “Loris Batacchi” per me stravolge la curva delle votazioni. E se indubbiamente i primi due “Fantozzi” sono film migliori, “Loris Batacchi”, capo-ufficio pacchi, con il suo baciamano bl-b-và, consacra “Fantozzi subisce ancora” come il film italiano più divertente di sempre.
4. Il fratello più furbo di Sherlock Holmes. Ritorna Gene Wilder, che ho già elogiato altrove, questa volta non solo nei panni del protagonista, ma anche del regista. Avevo già recensito questo film nel numero di gennaio 2011 di “Così e Cosà“, chi ha voglia può ripescare anche da qualche riflessione in merito. Questa pellicola è un gioiello della comicità inspiegabilmente poco noto. È in assoluto uno dei miei film preferiti, forse perché amo in maniera sconfinata lo stile e l’eleganza di Gene Wilder, che in questo film sfodera tutte le sue armi. Anche letteralmente, dato che persino la sua esperienza giovanile di spadaccino è stata messa a frutto in questo film, ovviamente nelle scene di duello. Le ambientazioni (la Londra vittoriana) sono ricostruite in maniera credibile. Il ritmo è serrato. Gli interpreti sono magnifici, soprattutto i co-protagonisti Marty Feldman (“Aigor”) e Madeline Kahn (“Elizabeth”, sempre in “Frankenstein Junior“). La trama è solida e avvincente “benché” parodistica. Mi spiace usare questo “benché”; sarebbe in realtà del tutto superfluo. Purtroppo però da “Epic Movie” in poi la parola “parodia” sembra essere diventata sinonimo di “film vomitato da un cane con i parassiti intestinali”, quando la parodia è una delle forme di espressione letteraria e cinematografica che richiedono il grado più alto di competenza drammaturgica e di scrittura. Basti pensare che “Il fratello più furbo di Sherlock Holmes” uscì appena un anno dopo “Frankenstein Junior“. L’influenza di Mel Brooks su Gene Wilder si percepisce chiaramente in questa pellicola, nelle atmosfere, nei tempi comici, nello slapstick e persino nel cast. Questa pellicola è una vera, autentica parodia. Ragazzi, smettiamo di usare le parole a caso: questo film, così come “Frankenstein Junior“, sono “parodia“. “Epic movie“, “Treciento” e simili sono “merda“.
F.P.

Suggerimento musicale: The Kangaroo Hop, da “Il fratello più furbo di Sherlock Holmes”, 1975.
Suggerimento video: la sequenza di “Loris Batacchi“, da “Fantozzi subisce ancora”, 1983.
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Fabio Peterlongo, “giornali$ta”, nasce pochi mesi dopo l’incidente di Černobyl, nell’anno della prima apparizione dei “Simpson” e del mandato di cattura spiccato verso Marcinkus. Questo turbine di eventi lo lascia frastornato e con un immaginario sibaritico (qualunque cosa significhi). Scrive per la rivista “Così e Cosà” (da lui diretta, pensate, ragazze) e conduce un programma radiofonico sull’emittente Radio Genius, dal quale parla di cinema, musica e vita vissuta come se ne sapesse qualcosa.

mercoledì 8 maggio 2013

CLASSIFICA: i film più esilaranti /3

Trovo il tempo di proseguire con la scalata alla vetta dell’esilaranza. Solo di un gradino però. Siamo arrivati alla posizione numero 6; per rileggere quali gioielli della comicità ho voluto segnalare finora, si clicchi qui e qua. Penetriamo più a fondo nella mia personalissima TOP TEN dei film che mi fanno più ridere.
6. Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso* (*ma non avete mai osato chiedere). Film ad episodi di Woody Allen, che tratta il tema della sessualità attraverso la lente delle perversioni più diffuse. Non tutti gli episodi sono indimenticabili, ma alcuni di essi sono epici: in particolare, quello interpretato da Gene Wilder dal titolo “Che cos’è la sodomia?“, in cui uno spettabile medico intrattiene una relazione con un’avvenente e lanosa paziente. Sarà che per me Gene Wilder è l’attore comico più straordinario della storia del cinema sonoro. Un altro episodio particolarmente riuscito è “Cosa sono le perversioni sessuali?“, in cui si mette in scena la parodia di un quiz, nel quale i concorrenti devono indovinare la particolarissima perversione degli ospiti, personaggi all’apparenza integerrimi ed insospettabili. Tra loro, un rabbino, che si eccita nel vedere la moglie che mangia braciole di maiale. Si ride, si riflette, commedia eccellente, insomma in due parole… Woody Allen.
F.P.
Suggerimento musicale: Let’s misbehave, Cole Porter, 1927 (dalla colonna sonora del film).
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Fabio Peterlongo, “giornali$ta”, nasce pochi mesi dopo l’incidente di Černobyl, nell’anno della prima apparizione dei “Simpson” e del mandato di cattura spiccato verso Marcinkus. Questo turbine di eventi lo lascia frastornato e con un immaginario sibaritico (qualunque cosa significhi). Scrive per la rivista “Così e Cosà” (da lui diretta, pensate, ragazze) e conduce un programma radiofonico sull’emittente Radio Genius, dal quale parla di cinema, musica e vita vissuta come se ne sapesse qualcosa.

domenica 5 maggio 2013

CLASSIFICA: i film più esilaranti /2

Prosegue la classifica dei dieci film più esilaranti. Come ho già precisato, questi non sono i film comici, umoristici o satirici migliori, quelli li elencherò in una classifica di prossima redazione. Questi sono solamente i film che mi fanno ridere come un idiota finché qualcuno non mi picchia forte in testa con uno sfollagente. Per le due posizioni già elencate potete cliccare qui.
8. “L’alba dei morti dementi“. Che cosa è questo film… Semplicemente fantastico. Grande sceneggiatura, grande regia, grande ritmo, splendide le battute, straordinarie le ambientazioni (la metropoli britannica ha sempre il suo perché), ottimi gli attori. È il tipo di film che ti verrebbe voglia di rigirare insieme agli amici. Se ha un limite, un piccolo, infinitesimale difetto, è che non si distacca dalla mera parodia dei film di zombie. Io non sono un acceso fan del genere zombie-movie, fatta eccezione per la versione che ne ha dato Danny Boyle (“28 giorni dopo“), che adoro e mi terrorizza. Questo però è il mio punto di vista e non compromette in alcun modo la forza di un film che so essere già diventato di culto. Le scene esilaranti sono tante, ma a memoria quella che più mi è rimasta impressa (a parte il finale, che chiaramente non svelo) è la sequenza in cui il protagonista Shaun, appena svegliatosi ed uscito di casa assonnato e sovrappensiero, non si rende conto in un primo momento dei cambiamenti accorsi nei suoi vicini, i quali si sono tramutati nottetempo in zombie. Pellicola deliziosa, da non perdere.
7. “Il mostro. Di Roberto Benigni, è stato a lungo in ballottaggio con “Il piccolo diavolo” e ovviamente “Johnny Stecchino“. Ho voluto premiare il coraggio dei toni e del tema. Non è affatto facile mettere in commedia l’argomento delicato dell’abuso sessuale e degli omicidi seriali, senza per altro banalizzarlo mai, anzi offrendo un’interessante lettura della psiche dei personaggi, attraverso una trama fitta che si poggia su un’eccezionale opera di sceneggiatura. Fino al colpo di scena finale, che è uno dei più inaspettati che io ricordi. Nicoletta Braschi interpreta la poliziotta e lo fa con grande eleganza, sebbene il suo personaggio debba necessariamente accendere gli istinti più “bassi ed animali” (poveri animali, cos’hanno fatto di male?) del presunto mostro. Il film si basa molto su di lei e io credo abbia fatto davvero un gran lavoro. Un posto speciale nel mio cuore è riservato ad una delle scene più divertenti dell’intero cinema italiano: sovrastimolato dall’arrapante poliziotta, Loris (Benigni) si fa consigliare da un amico perché non sa più come resistere al “richiamo della carne”. Il suggerimento dell’amico è quello di “pensare ai risultati della borsa”, per distrarre la mente da tutto ciò che vede (e vede tutto). Il buon Loris sperimenta questo escamotage con risultati… indimenticabili.
Alla prossima con altre due posizioni!
F.P.
Suggerimento musicale: il tema d’apertura de “Il mostro“, composto da Evan Lurie, 1994.
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Fabio Peterlongo, “giornali$ta”, nasce pochi mesi dopo l’incidente di Černobyl, nell’anno della prima apparizione dei “Simpson” e del mandato di cattura spiccato verso Marcinkus. Questo turbine di eventi lo lascia frastornato e con un immaginario sibaritico (qualunque cosa significhi). Scrive per la rivista “Così e Cosà” (da lui diretta, pensate, ragazze) e conduce un programma radiofonico sull’emittente Radio Genius, dal quale parla di cinema, musica e vita vissuta come se ne sapesse qualcosa.

venerdì 3 maggio 2013

CLASSIFICA: i film più esilaranti /1

Anarchia e sentimenti. Credo che un gesto molto anarchico sia la risata. Ridere è uno delle più grandi affermazioni della propria individualità. Erompere in una risata è essenzialmente un sommo atto di libertà. In una duplice maniera: la risata libera, in quanto scioglie le tensioni, ripristina un equilibrio, scatena endorfine; ma la risata è anche sovversione, irrisione, rottura dei tabù. La comicità è dunque una forma d’espressione contemporaneamente conservatrice (conferma lo status quo, dà un senso di sopportabilità alle cose per come sono) e rivoluzionaria (smaschera le ipocrisie, distrugge il pensiero lineare ed il conformismo della logica). La comicità introduce un elemento di caos, di novità e mostra come segni, significati e sistemi siano illusori, benché fondati su regole che hanno un loro grado di realtà (proprio perché si possono rompere).
Questo lungo pippone serviva ad introdurre (e a far prendere minimamente sul serio) la classifica dei dieci film-commedia che trovo più divertenti in assoluto. Attenzione, solo alcuni dei film che andrò ad elencare sono film comici ed umoristici che trovo sublimi, persino struggenti nel loro essere opere d’ingegno infinito. Quei film saranno oggetto di un’altra classifica che vi proporrò a stretto giro. Invece, attraverso la classifica che inizia con questo articolo, voglio soprattutto raccontare a tutti voi quali sono i film che mi fanno scompisciare e che non mi stancherò mai (anche se, mai dire mai) di guardare e che perciò consiglio molto volentieri.
Ecco a voi, dunque, le ultime due posizioni nella mia TOP TEN dei film più ESILARANTI di sempre.
10. “American Pie“. In questa scelta è abbastanza rilevante il fattore “nostalgia”. I primi tre capitoli della serie uscirono durante i miei primi anni al liceo. Sono cresciuto con la saga originale di “American Pie” e mi sono riconosciuto per anni in quelle frustrazioni, in quei desideri, in quelle dinamiche e, per quanto portate all’estremo in virtù dei meccanismi comici, li ho trovati pericolosamente aderenti alla realtà di molti adolescenti. Ciò non è bello, lo so. Però è passato. E poi è dannatamente divertente. Tutti abbiamo conosciuto uno “Stifmeister“, tutti ci siamo sentiti dei “Jim Levenstein” almeno una volta, tutti abbiamo tentato timidi e goffi approcci sessuali nei confronti della “Nadia” (la studentessa cecoslovacca) di turno, aspettando la notte magica del “gran ballo della scuola”. E poi in questo film c’è un fattore essenziale che ne rende doveroso l’inserimento tra i dieci film più divertenti. Questo fattore risponde a sole tre parole: “Mamma di Stifler“…
9. “Così è la vita“. È stato molto arduo scegliere solo uno dei film di Aldo, Giovanni e Giacomo. “Tre uomini e una gamba” è senza dubbio più comico, “Chiedimi se sono felice” è più solido, “La leggenda di Al, John e Jack” è girato benissimo. Però “Così è la vita” coniuga al meglio le caratteristiche migliori degli altri film. Le personalità dei personaggi interpretati dai tre attori si intrecciano alla perfezione, come in “Chiedimi se sono felice“; ci sono scene comiche di grande forza e dal sapore cabarettistico, come in “Tre uomini e un gamba” (“Ogni mattina in Africa quando sorge il sole, una gazzella… muore“); ha una velocità e delle atmosfere pulp rare nel cinema italiano, come ne “La leggenda di Al, John e Jack” (“Gli ho spappolato la faccia, gli ho spappolato!“). Per non parlare della colonna sonora dei Negrita, che danno al film l’atmosfera rockettara che merita.
A presto, con altre posizioni!
F.P.
Suggerimento musicale: Vertigo, American Hi-fi (American Pie 2 Soundtrack, 2001).
(Ps, tutta quella colonna sonora “spacca i culi“, quindi “andate scialli“. Gergo anni 2000… )
Lettura consigliata: l’intervista che ho fatto ad Aldo, Giovanni e Giacomo per il numero di dicembre 2012 di “Così e Cosà“.
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Fabio Peterlongo, “giornali$ta”, nasce pochi mesi dopo l’incidente di Černobyl, nell’anno della prima apparizione dei “Simpson” e del mandato di cattura spiccato verso Marcinkus. Questo turbine di eventi lo lascia frastornato e con un immaginario sibaritico (qualunque cosa significhi). Scrive per la rivista “Così e Cosà” (da lui diretta, pensate, ragazze) e conduce un programma radiofonico sull’emittente Radio Genius, dal quale parla di cinema, musica e vita vissuta come se ne sapesse qualcosa.